La mia sensazione è che a livello generale, tutti ci sentiamo superati dall’intelligenza artificiale, e se non lo sembra, è perché non tutti ci pensiamo spesso.
Ma se ci fermiamo
a riflettere, vediamo che, per quanto bravi possiamo essere nel nostro lavoro o
nelle nostre passioni, non potremo mai competere con una macchina o un
computer.
La macchina sarà
sempre più precisa, più esatta, più geniale, più rapida e più in gamba di noi.
Noi però abbiamo
un vantaggio che la macchina non potrà mai uguagliare, la nostra umanità. Siamo
umani e quindi genuini, e nessuna intelligenza artificiale potrà essere mai
umana e quindi, di conseguenza, neanche naturale, genuina, autentica.
Se dividessimo il
lavoro che fa un computer in due grandi funzioni, quella di calcolare e quella
di creare, tutti diremmo che nel calcolo siamo evidentemente superati. Ma nella
creazione, invece, nelle idee e nella produzione artistica, in quella non lo
siamo. Perché qualsiasi opera artistica ( e con questo voglio includere anche
quelle più semplici, come una poesia) esprime chi siamo, quello che vogliamo
far risaltare di noi e quello che vogliamo nascondere. Quindi l’intelligenza
artificiale non potrà mai arrivare ad essere umana, ed è quello il nostro
vantaggio, non siamo replicabili.
Sono sicura che
più di qualcuno, tra un libro scritto dall’Intelligenza artificiale, e quello
scritto da una persona come noi, sceglierebbe quello scritto da un essere
umano, perché raccoglie la sua storia, quello che ha imparato, quello che pensa
della vita, come la affronta attraverso il racconto dei suoi personaggi. Io
stessa sono la prima che sceglierei l’arte fatta da un essere umano, perché
attraverso l’arte, la sua personalità, che è diversa da qualsiasi altra, riesce
ad emergere.
Forse è proprio
il caso di dire che l’arte ci salverà, come sta già facendo. Quando siamo
tristi e le cose vanno male ci mettiamo a creare qualcosa e ci passa tutto.

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